Onorevoli Colleghi! - Con l'adesione da parte della Russia al Trattato di Kyoto, è divenuta di particolare attualità la riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica.
      Il Trattato impone all'Italia una riduzione delle emissioni di sua pertinenza, per il periodo 2008-2012, del 6,5 per cento rispetto a quelle del 1990.
      Considerato che il decreto legislativo n. 79 del 1999 ha introdotto, dal 2002, per i produttori di energia, l'obbligo di produrre almeno il 2 per cento del totale eccedente i 100 GW da fonti alternative, e che il Libro bianco italiano adottato in materia prevede una potenza elettrica installata in Italia che va da 17.000 GW (1997) a 24.700 GW (2010), è facile desumere che la quantità di energia alternativa da immettere nella rete nazionale dovrà crescere in modo esponenziale.
      Poiché l'energia eolica è una delle fonti alternative principali, anche per il fatto che la relativa tecnologia ha fatto negli ultimi anni molti passi avanti, tale fonte costituirà un elemento prevalente per soddisfare le condizioni a cui il nostro Paese si dovrà adeguare. Inoltre l'Italia, per la sua particolare conformazione, è particolarmente vocata allo sfruttamento del vento come fonte di energia, come mostrano le mappe generali del vento, essendo

 

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posta in condizioni di particolare privilegio in Europa e nell'area mediterranea.
      A fronte delle buone prospettive di impiego delle altre nazioni europee (quelle nord europee in testa), in Italia esistono ancora una serie di difficoltà di ordine burocratico e legislativo, nonché la mancanza di una normativa specifica che disciplini la materia. Inoltre, a differenza di altri Paesi, in Italia non è mai stato condotto uno studio coordinato e capillare che individui i siti idonei all'impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica.
      Per questi motivi è necessario e improcrastinabile che lo Stato si adoperi per agevolare lo sviluppo dell'energia eolica come fonte di energia pulita, rinnovabile e a costi ormai competitivi.
      L'intervento dello Stato dovrà riguardare:

          a) l'individuazione di siti eolici nel territorio nazionale;

          b) una normativa speciale in deroga alle norme urbanistiche in vigore, da applicare nei luoghi individuati e che semplifichi ogni iter burocratico nell'acquisizione di autorizzazioni a costruire, per consentire una rapida e sicura realizzazione degli impianti eolici;

          c) la realizzazione, ove, necessario, di infrastrutture che agevolino l'immissione dell'energia eolica prodotta nella rete nazionale.

      Per tutti questi motivi, si presenta la proposta di legge.

 

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